Barca al largo di Ischia foto di Salvatore Manfellotto
Coming boat di Salvatore Manfellotto

Cinque giorni

26/04/2023 7:01 in Margherita Dolcevita
"Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un'ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, ma poi tutta una vita per dimenticarla." - e Charlie Chaplin aveva ragione.

Si dice che il tempo guarisce le ferite, ma non è vero.

Il tempo lascia tutto com'è, in certi casi.

Dopo mesi e mesi, con l'avvento di diversi eventi fotografici, mi sto occupando di un laborioso restyling dei miei siti web (tra cui questo) e in contemporanea sto riportando alla luce molte foto passate, tra cui quelle scattate a Ischia nell'estate 2021, con la mia Zenit 122. Lì vi ho soggiornato cinque giorni.

"In cinque giorni non capisci veramente una persona com'è nel privato!"

"Quei cinque giorni sono stati solo una breve parentesi felice!"

Queste sono le frasi che ancora oggi, riguardando quelle foto, riecheggiano ancora nella mia mente.

Eppure, io ho pensato a lungo a quei benedetti cinque giorni, in cui regnava solo la pace, ognuno aveva i suoi spazi, e per me "l'esperimento" (che noia usare questa parola!) ha funzionato perfettamente, perchè per come sono fatto, mi bastano anche solo due giorni per capire se mi sento a mio agio in una situazione, e io mi sentivo perfettamente a mio agio.

Ma si sa, in realtà, io non sono un Angelo, io so' strunz'. Questa è l'amara verità.

Sì, perchè nonostante i musi lunghi, i miei momenti no, anche quello del primo giorno, io avevo l'abitudine (come tra l'altro ho sempre fatto nella mia vita) di rimanere in un religioso silenzio, perchè io sono così. Non amo le scenate, le piazzate. Cosa che tu con me hai fatto dalle prime volte, quando tentavo di salvaguardare il nostro rapporto da Lei, da quell'arpìa gelosa di tutto e di tutti.

Ricordati chi ti tirava su il morale, chi ti aiutava anche quando non riuscivi a importi con i parenti sulla questione nipoti e automobile (mi conosci e mi hai conosciuto, sai come la penso, si eran' cazz' p'e mme...) ma soprattutto quando Lei ti faceva piangere, sì proprio Lei.

E proprio in quel ristorante di Ischia, consigliato da Lei, che cucinava spaghetti al sapore di saponetta, ti diedi un consiglio spassionato di non dire la tua insoddisfazione a riguardo, sebbene non la sopportassi per tutto quello che ci aveva fatto.

Perchè sai, Margherì, le persone sono strane. E tu capivi meglio di me. Anche per quanto riguardava le colleghe di quel periodo. E di quando ti ho retto il gioco quella sera al pub, ne vogliamo parlare?

Ma va bene così, a un certo punto della storia meglio disfare tutto, quando io ho avuto tanta, tantissima pazienza. Che idiota. Che idiota a pensare che dopo un anno di gelosie da parte dell'arpìa e rotture di coglioni, io volevo solo uno spazio in più per me. Che idiota io, ad aspettare tutti i tuoi tempi, compresi quelli con Lei, che scavava nelle fondamenta ogni qualvolta io posavo un mattone.

Per me resterai sempre una tenera insopportabile e bisbetica.

Ti voglio bene